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BRANO 4

 

Il Commissario voleva vederci chiaro, chiamò il suo amico Bobore. Erano amici d'infanzia e quando il gioco diventava duro si serviva del suo fratellone fidato che aveva dei legami con la mala locale e sapeva farsi rispettare per la sua pratica delle arti marziali alla Chuck Norris e la frequentazione di diverse carceri sarde.

“Che fine hai fatto? Bobò? Sempre a rumene? Vedrai che ne troverai una che ti farà crescere due marmocchi generati con un altro!” “Anthony, sempre il solito. Cosa bolle in pentola stavolta?” “Dobbiamo indagare su un paio di cosette: la prima il giro di amicizie del cadavere ritrovato vicino a Gavoi...come può un tecnico di rete morire vicino a un lago lontano da casa sua...quello nemmeno a pesca andava...oltre al pc non vedeva mai la luce del sole!”

“Già, ottima osservazione amico mio! Regolamento di conti o qualche collegamento col primo sequestro? La seconda questione invece?”

“La seconda è dovuta alla nuova sparizione. Sud Sardegna, e non centro. Lasciano tracce e nel primo, nessuna. Se lavorano insieme hanno due stili diversi. Ma non credo alle coincidenze. Prova a chiedere negli ambientini nuoresi che conosci tu...E' irresistibile non parlare di sequestri in alcuni ambientini vero?”

Il volto di Bobore si illuminò, gli piaceva essere considerato così tanto. Aveva sempre desiderato lavorare nelle forze dell'ordine e, tramite il suo amico Anthony, poteva giocare a fare l'investigatore, sul filo del rasoio, a volte minacciando qualche pezzo grosso, a volte vedendosi restituire il favore da qualche bandito.

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